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Originariamente inviata da jokervero
L'allenatore deve farsi consigliare e aiutare,non è uno scemo non penso sia uno scemo ma non può pensare di venire in Italia in un campionato che non conosce e fare tutto da solo, avrebbero difficoltà anche vecchie volpi della panchina che ne hanno passate tante figurarsi un allenatore giovane con nessuna esperienza internazionale in fatto di allenatore.
Non è uno scemo, alcune idee che ha sono anche buone ma si faccia aiutare da gente competente soprattutto per quanto riguarda la fase di non possesso che è IMBARAZZANTE. (ieri i centrocampisti atalantini entravano come nel burro, trovavano linee di passaggio banali e facilissime, i nostri erano posizionati malissimo e sempre presi in mezzo).
Lui ha rifiutato di esser affiancato da Beppe Baresi, ha voluto chiudersi col suo team e fare tutto da sè senza accettare nessun tipo di consiglio e aiuto. Ne hai il diritto ci mancherebbe ma se le cose vanno male ne rispondi in modo totale. Da Appiano si vocifera che Zanetti e Ausilio gli abbiano consigliato e gli consiglino di farsi dare una mano ma lui vuole solo i suoi collaboratori. Questa scelta gli costerà la panchina.
P.S. I giocatori non amano fare figure da cioccolatai come quella di ieri o quella di giovedi o quella con gli israliani o a Praga, se cominciano a pensare che l'allenatore non sia adeguato lo mollano perchè in campo ci vanno loro a fare figure di merda e il loro valore cala ergo meno soldi per futuri rinnovi o trasferimenti. Così si spiega l'uscita di Miranda.
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Il problema è proprio quello lì, cioè che c'è chi mette il naso in questioni che non sono di competenza. I dirigenti devono fare i dirigenti e non gli allenatori, soprattutto quando non lo sono, e gli allenatori non devono fare i dirigenti, ma gli allenatori.
Nel momento in cui punti su un allenatore gli devi dare carta bianca senza alcuna interferenza, altrimenti fai solo confusione e se permetti ai giocatori di muovere critiche concedi loro un comodissimo alibi per stabilire quando e come smettere di seguire.
Senza contare che sarebbe proprio l'affiancare ad uno con una certa filosofia uno con idee diametralmente opposte a creare quelle incomprensioni incredibili che poi diventano quello che si è visto sul campo.
Senza contare, e due, che nel momento in cui vorresti "consigliare" significa che sei tu in società il primo a non fidarti del suo operato e a metterlo in discussione. Da lì, il passo al disastro è breve perchè i giocatori fiutano subito l'aria che tira e si adeguano.
In estrema sintesi, così facendo bruci subito l'allenatore senza nemmeno vedere il suo operato.
Questo nasce quando manca una struttura societaria dove ognuno ha il suo posto e non deve impicciarsi di altro.