Sono discorsi complessi, che per affrontarli seriamente richiederebbero anni di esperienza e grossa preparazione in campo macroeconomico. Entrambe cose che, inutile anche dirlo, io non ho, come il 99,5% delle persone.
Detto questo, due cose le so: la prima, che i contesti mutano, a volte positivamente, a volte negativamente, e che i governi di turno beneficiano o sono svantaggiati dalla congiuntura in cui si trovano ad operare; la seconda, che qualsiasi politica economica correttiva, posta in essere da un governo, quando giusta, impiega comunque anni per dare i suoi frutti.
Se poi entriamo nel campo delle opinioni libere, che è quello più congeniale a noi tutti, non essendo noi economisti, io penso che molto dobbiamo a Mario Monti ed Elsa Fornero, chiamati a fare alcune cose sgradite, che la politica non aveva il coraggio di fare.
Passeranno altri 15 anni, e ci troveremo di nuovo nella condizione di doverci consegnare nelle mani di tecnici, ai quali chiederemo di fare quelle cose, necessarie alla sopravvivenza, che la politica, troppo impegnata a contare i voti, non è in grado di fare.
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